Dedica a Giampiero Bini
Amico e Artista affermato sia a livello nazionale che internazionale Giampiero Bini ci ha sempre regalato il suo meraviglioso linguaggio pittorico mescola di colori, forme, volti e figure femminili indimenticabili che spaziano nel tempo dalla Mail Art alla Pop Art fino al Ready Made duchampiano reinterpretato con il mezzo fotografico della Polaroid fondendo la sua innata capacità di comunicazione con i moderni mezzi di comunicazione di massa.

Il Maestro viene così descritto dal Critico Paolo Levi nel prestigioso Atlante di Arte Contemporanea De Agostini:
“…..pittore sapiente, Giampiero Bini celebra la vita tramite l’Arte del colore, raffigurando liricamente, e interpretandola principalmente in vesti mitiche e divine l’ immagine femminile…”

E il Nostro, sinteticamente, suggella l’Essenza della sua ricerca con sapiente filosofia:
” Coltivare l’inutile , per esempio la Creatività, è come coltivare la polvere: un lavoro che va eseguito con attenzione. Serve restare leggeri.
La creatività e la vita stessa possono essere attraversate solo se si viaggia con un leggero bagaglio.”

Prefazione alla Serie Potpourri

Potpourri è un’espressione francese particolarmente colorita: indica uno stufato di carne con legumi e verdure, cotto fino a disfarsi in una mescolanza succulenta.
E ci sta, visto che ci troviamo in un luogo di mistura, di contaminazione ideale…
In Arte è lo stesso: amalgamare elementi che abbiamo sottomano: foto, carta velina, fogli musicali, spille, bottoni, stoffa e tanto altro.

Abbiamo?

Certo perché il Pittore ci rende partecipi della sua innata creatività: non si ferma alla povertà  di materiali,  ma si esalta alla presenza di ciò che scopre vicino a sé.
Il ” nostro”  Potpourri  nasce dall’ Amicizia, da una bella connessione di menti che, pur vivendo in luoghi diversi, si incontrano  in una  Chat d’ Arte,  Moderno dada.

Nel labirinto  della Rete non ci si perde
Nel Labirinto ci si ritrova:
non si incontra il Minotauro:
al crocevia
di tante possibili uscite
ci aspetta
la parte più profonda di noi stessi.

Cosa c’è di più creativo della particolare commistione tra Arte e Cibo, inteso come tramite di convivialità e di cultura.
Un pranzo, una cena, attorniati da quadri alle pareti, fa la vera differenza: l’ Arte si fa popolare, entra nelle nostre vite senza bussare e ci spalanca meraviglie.

Sull’ onda pittorica di Giampiero Bini, i titoli di Mara Scalera e i commenti di Marinella Tomasso si riconoscono e dialogano nell’ universale lingua della collaborazione.

Si genera – magica- una mescolanza che sfugge alla loro stessa natura razionale: le Idee sovrastano la materia, si fanno trascendenti nell’ Anima che Aristotele chiamava Sensibile.
Nel trattato De Anima, il filosofo afferma che la sensibilità è la capacità di provare percezioni attraverso i sensi ed ecco che il Dipinto diviene amalgama ribollente di odori e sapori, tattile Creatura che si apre all’ Immaginario collettivo e individuale.
Anche il luogo in cui oggi presentiamo Potpourri è significativo.
La riva sinistra dell’Arno, al di là di Ponte Vecchio: luogo ideale per chi vuole vivere l’atmosfera più autentica del capoluogo toscano.
Una Firenze adatta a chi ci è già stato più volte e vuole scoprirne, a ritmi lenti, i recessi più segreti, quelli amati e frequentati dai fiorentini doc, per intenderci.
Una Firenze fatta di botteghe artigiane, dagli orafi ai maestri profumieri, dai cartolai ai calzolai, enoteche, locali dove passare la serata in compagnia, ma lontano dalla pazza folla.
Per scoprirla attraversiamo il Ponte Vecchio per raggiungere la zona chiamata Oltrarno, sulla riva sinistra del fiume, detta anche Rive Gauche fiorentina.
Questa parte della città, dove si respira un’atmosfera popolare e non artefatta è protetta dal traffico automobilistico, in un imbuto creato da una parte da Piazza Torquato Tasso, cuore dei “sanfredianini”, e da viale Petrarca con le mura costeggianti il Giardino Torrigiani, e dall’altra da via Guicciardini, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli alle spalle, fino a Via Romana: i due lati di questo triangolo immaginario confluiscono nel piazzale di Porta Romana da cui partono i verdeggianti viali che conducono alle colline circostanti.
E’ un quartiere dove la gente ha vissuto le contraddizioni della miseria e della ricchezza, dell’ignoranza e della cultura ma – come ricordano le pagine di Vasco Pratolini – rivela una profonda dignità, un piglio orgoglioso,una sapienza popolare antica, consapevole delle proprie tradizioni.
Tratti che caratterizzano gli abitanti di queste piccole e strette strade, fra le quali si apre luminosa piazza Santo Spirito, con la raffinata e originale facciata della chiesa, ancora prezioso punto di ritrovo per la popolazione.
Cosa c’è di più creativo della particolare commistione tra Arte e Cibo, inteso come tramite di convivialità e di cultura.
Un pranzo, una cena, attorniati da quadri alle pareti, fa la vera differenza: l’ Arte si fa popolare, entra nelle nostre vite senza bussare e ci spalanca meraviglie.

Arte stracciata, l’Altro Mondo in cammino, Storie di Manichini, la presentazione del libro
” Alla Lei che amo”…
Nasce perciò spontaneo il Progetto di collaborazione con gli amici di Bistrot Culinaria De Gustibus.
Tale accordo prevede una Mostra permanente nel locale delle opere del Maestro Giampiero Bini, sostituite ogni 60 giorni.
Infine, riprendo le parole dell’Artista che spiega il valore di Potpourri in Arte:
“…nella mescolanza vitale che mi si propone agli occhi io non creo niente, come diceva anche Marcel Duchamp, quando effettuava le sue opere. Perciò vi invito a prendere un vecchio oggetto e mettervi sopra un pensiero.
Prendete una foto e, dopo averla destrutturata e strutturata, fotografatela di nuovo.

Piuttosto che di creazione, meglio parlare di combinazione e ri- combinazione.

Il potere della combinazione è casuale: magari la foto è più scura o più chiara, gli oggetti che la compongono sono presi a caso.

Chiunque quindi potrebbe realizzare una combinazione? Paradossalmente sì…
Ciò che si cerca non è l’oggetto,il contenuto che viene fermato sul foglio, ma l’IDEA.”

Un altro avvertimento: non cercate di dare un senso, un significato recondito ai Potpourri: essi sono costruiti senza un senso preciso  per dare l’opportunità  all’ osservatore di interpretare dal di fuori.

Tutto ciò che è detto, sembra , è detto da un’ osservatore che crea l’ Arte.

Difficile dire che tutti possiamo comporre e ri- comporre qualcosa che sia Arte, ma sicuramente il contatto visivo, quasi tattile e olfattivo consente a noi interlocutori di immaginare, raccontare le nostre  Idee  sorte per caso,  più  facilmente  indotte dalla capacità generativa di Giampiero Bini che si avvale di tutti i mezzi  di comunicazione  per imporsi alla nostra attenzione, destando in noi la volontà  di partecipare istintivamente al suo sguardo  con tutto ciò  che vive stipato nella nostra mente rinata a nuove esperienze.

Giampiero Bini

Mara Scalera

Marinella Tomasso